Il “mio” Premio Strega: da Jep Gambardella a Francesco Piccolo.
Pubblicato da Francesco Musolino
Finalmente, dopo settimane di polemiche, il Premio Strega 2014 è stato assegnato. E come da pronostico, ha trionfato lo scrittore casertano Francesco Piccolo, con “Il desiderio di essere come Tutti” edito da Einaudi. Sin qui la mera e spicciola cronaca ma la serata finale del Premio Strega – riconoscimento letterario italiano per antonomasia – è molto di più che una semplice cerimonia. Al Ninfeo di Villa Giulia a Roma, difatti, è presente il gotha del mondo letterario fra editor, scrittori e giornalisti e chi marca visita lo ha fatto, il più delle volte, attuando la strategia che Nanni Moretti racconta in “Ecce Bombo”: «mi si nota di più se vengo e sto in disparte o se non vengo affatto?».
Ma a voler essere sinceri, davanti alle centinaia di tavoli che assiepano il prato di Villa Giulia e ad alcune variopinte mise degli ospiti, mi sento preso alla sprovvista. Anche perché su ciascun tavolo, oltre ai mignon del liquore Strega, ci sono piatti su piatti colmi di cibo. E così scopro che mentre Walter Siti e la giuria da lui presieduta, sul palco stanno scrutinando i voti con una lontana nenìa amplificata, la gran parte dei presenti è impegnata ad assaltare i buffet. E’ vero, si tratta pur sempre di una festa, ma gli unici a non divertirsi sembrano proprio i camerieri, a tratti più somiglianti ai prodi alla difesa di Fort Alamo. Nel chiacchiericcio generale, poi, si colgono le solite lamentele contro la cinquina e diversi ben informati sono certi che alla fine trionferà Catozzella o Scurati, ma “di certo non Piccolo”.
Il clima generale è allegro e le bottiglie di prosecco non fanno in tempo ad essere stappate per essere già buttate via. Regna un generale tripudio di colori e un vociare confuso – rotto a tratti solo dalla lontana eco della conta dei voti operata da Siti – tanto che l’impressione è che da un momento all’altro, in mezzo ai tavoli, possa improvvisamente sorgere un maestoso e festoso trenino guidato dal Jep Gambardella de “La Grande Bellezza”. Ma lo Strega, a differenza di altre kermesse nostrane, è un premio orizzontale per cui nessun pass o lista vieta di lasciare le retrovie per accedere sin sotto al palco e lì dove sono posizionati i tavoli di Rizzoli ed Einaudi, sento finalmente quella vibrante tensione che aspettavo da tutta la serata. Qui si avverte il senso di un’attesa che dura un anno. E’ ormai scesa la notte, mancano solo le ultime quindici schede e a pochi metri da me ci sono Francesco Piccolo e Antonio Scurati, i due sfidanti tesissimi, attorniati da una folta schiera di amici e colleghi con in mano le bottigliette di Strega, ancora scaramanticamente tappate.
Quando ormai i conti sono fatti tocca al patron della Fondazione, Stefano Petrocchi, rompere le formalità e chiamare a gran voce Francesco Piccolo sul palco per la proclamazione. E il resto è storia, con il vincitore che ingolla uno, due tre sorsi del liquore che sa di vittoria bersagliato dai flash ma prima, scappa ad abbracciare Scurati. Alcuni fotografi vorrebbero che ripetesse il gesto ma lui nega e dice, serio, «è stato un abbraccio vero, sincero». Infine la serata termina, le luci si abbassano, i tavoli andranno sparecchiati e fuori c’è la notte romana che ci aspetta. E l’anno prossimo ci sarà un altro Strega su cui discutere ancora nonostante le immancabili polemiche degli esclusi. Ma in fin dei conti, va bene così.
Francesco Musolino®
Fonte: La Gazzetta del Sud, 5 luglio 2014
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Informazioni su Francesco Musolino
Francesco Musolino (Messina, 1981) è giornalista culturale e scrittore. Collabora con diverse testate nazionali, fra cui Il Messaggero, L’Espresso, Specchio e La Repubblica. Nel 2019 ha esordito con il romanzo L’attimo prima (Rizzoli, 2019), seguito dal saggio Le incredibili curiosità della Sicilia (Newton Compton, 2019) e nel 2022 pubblica "Mare mosso" (Edizioni e/o), un noir mediterraneo ispirato da fatti reali. Ideatore del no profit @Stoleggendo, membro del collettivo Piccoli Maestri, conduttore televisivo e docente di scrittura creativa.Pubblicato il 2014/07/08, in Varie ed eventuali con tag 2014, Antonio Scurati, buffet, einaudi, fondazione bellonci, fort alamo, francesco, francesco pecoraro, francesco piccolo, giuseppe catozzella, il desiderio di essere come tutti, jep gambardella, la grande bellezza, la prossima volta, ninfeo, premio strega, rizzoli, roma, stefano petrocchi, strega, trenino, villa giulia, walter siti. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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