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Eryka Pucci #readerguest su @Stoleggendo con tre giorni pieni di “incontri” d’autore
Quando Francesco Musolino mi ha chiesto di “gestire” l’account di @Stoleggendo per tre giorni, ho accolto l’idea con entusiasmo: da mesi apprezzo il lavoro che svolge sui social con questo progetto mettendoci passione e impegno costanti. Ho subito pensato che sarebbe stata un’occasione bellissima ma anche di grande responsabilità. Insegno da 15 anni nella scuola primaria, appassionare i ragazzi alla lettura è una delle mie priorità perché ho sperimentato sulla mia pelle quanto la lettura possa davvero aprire gli occhi, incoraggiare e, in qualche modo, “salvare”. Leggi il resto di questa voce
Noi siamo @Stoleggendo. Diecimila volte #Grazie
Caldogno (in provincia di Vicenza) e Montecaglioso (in provincia di Macerata) hanno qualcosa in comune con il progetto lettura noprofit @Stoleggendo.
Entrambi hanno più di diecimila abitanti.
Non so il sindaco di Caldogno o quello di Montecaglioso ma non avrei mai creduto che un giorno questo progetto lettura noprofit nato il 24 febbraio 2014 – con un tweet della prima #readerguest, Francesca Rodella – raggiungesse e superasse l’incredibile quota dei diecimila followers.
Ad oggi più di cento fra giornalisti, librai, editor e scrittori si sono avvicendati diventando “padroni di casa” per 1-3 giorni di @Stoleggendo e per ciascuno di loro c’era una sola consegna: divertiti e racconta chi sei mediante i libri che ami.
Qualcuno non ha sentito la scintilla – e va bene così.
Ma che sorpresa vedere che tanti di voi, giorno dopo giorno, se ne sono innamorati. Colleghi giornalisti ne hanno parlato sui giornali e sui blog
conferendogli la propria credibilità. Lo avete ospitato in casa come la libraia Cristina Di Canio e soprattutto lo avete fatto vostro, portandolo sulle bacheche dei vostri account social, parlandone con gli amici e Anna Da Re ci ha regalato un agosto di letture a zonzo per gli States. Ci siamo voluti riunire al Salone del Libro di Torino e al Premio Strega e grazie all’entusiasmo di Annarita Briganti siamo arrivati nella vetrina di un festival internazionale: BookCity2014.
Una delle cose più belle di @Stoleggendo è la sensazione che stiamo davvero, tutti insieme, facendo qualcosa. Qualcosa di utile, un invito fattivo alla lettura che parte dalla pagina, passa dalla rete e poi ritorna sulla pagina scritta – virtuale o cartacea che sia.
Ogni giorno, mando email, twitto, scrivo post
e telefono a tutti i #readerguest titolari, a Milano, Palermo, Vicenza, Napoli, Cagliari. Con alcuni di voi mi sono sentito solo una volta e altri, per fortuna, sono ormai parte di questa strana e folle banda chiamata @Stoleggendo.
E tutto questo accade da Messina che non è esattamente il centro culturale di Italia.
Però accade e la benzina di tutto ciò è l’entusiasmo dei nostri followers, le vostre idee, la voglia di esserci e condividere l’amore puro e semplice per la lettura. Semplicemente.
Una sera a Formia dove la splendida Rossella Tempesta ci ospitava nel cartellone per il Formia Festival #900, in una grande tavolata con #readerguestpoetici (in trasferta) ovvero Gaja Cenciarelli, Leonardo Luccone, Stefano Piedimonte, Nadia Terranova, Rosa Polacco mi disse questa frase: dove pensi che possa arrivare @Stoleggendo?
Esiste un tetto di followers per un progetto lettura come questo?
Ricordo con emozione la sera del 14 novembre a Milano nella libreria “Il mio libro”, il primo evento ufficiale di @Stoleggendo con Annarita Briganti, Adriana Falsone, Francesco Muzzopappa, Stefano Piedimonte, Federico Baccomo, Chiara B. Mazzotta, con la diretta di RadioPaneSalame, con le classi di Elisa Lucchesi e tanti, tanti lettori soprattutto. C’era qualcosa in quella sera che terrò sempre nel cuore. C’era l’incredulità di vedere tanta gente lì riunita solo per un’idea, solo per @Stoleggendo.
Abbiamo costruito un progetto etico, oserei dire, dove non si fanno interviste, non si fanno recensioni, non si dettano linee di condotta e in cui ciascun #readerguest è libero di twittare come, quando e quanto vuole.
Abbiamo fatto qualcosa di cui andar fieri. Un luogo virtuale in cui diecimila followers leggono i consigli dei #readerguest, #lettoridoc, professionisti a vario titolo del mondo dell’editoria che parlano seriamente di libri senza mai prendersi troppo sul serio.
Del resto la lettura è anche un mezzo di seduzione, no?
Oggi in rete si parla del bel libro di Marina Keegan con l’hashtag #ilcontrariodellasolitudine. Ecco, io non credo affatto che i social siano il rimedio al malessere della solitudine. Piuttosto sono una valvola di sfogo non una panacea per ogni male, primo su tutti la solitudine.
La risposta alla solitudine – dal lat. solitudo -dĭnis, der. di solus «solo» ovvero “la condizione, lo stato di chi è solo, come situazione passeggera o duratura” secondo la definizione della Treccani – sono le reti, la costruzione faticosa e attiva di un insieme di persone con cui condividere le proprie passioni, il proprio amore.
In primis quello per la lettura.
Questo è @Stoleggendo.
Noi siamo @Stoleggendo.
Che voi siate #readerguest, scrittori, lettori, librai, editor o giornalisti o followers, ho una sola cosa da dirvi.
#Grazie
Francesco.
Carlotta Vissani: “Con un tweet si può dire molto più di quello che sta in 140 caratteri».
Sino a due giorni fa non avevo mai cinguettato. Mi ero limitata ad ascoltare le gazze e i passeri che posso udire al mattino abitando in una zona parecchio silenziosa alle prime luci dell’alba. Poi mi sono ritrovata io stessa a fare pio pio, a dire la mia in pochi caratteri. Un po’ come fanno i volatili quando devono lanciare un messaggio importante. Si capiscono al volo. Ogni tanto gli uccelli sono anche molto chiacchieroni ma Twitter consente di dire la propria in uno spazio brevissimo. Meno di un sms. E io che sono una prolissa e verbosa mi son trovata in difficoltà. Avrei voluto citare interi pezzi di libri, esprimermi ampiamente, ma non potevo.
Questo mi ha portata a dover prediligere l’essenzialità. E a far sì che pochissime parole potessero avere un senso. E oltre che un senso un impatto. Emotivo. Non so se si ci sono riuscita. Ho raccolto vicino a me alcuni libri nuovi, di interesse, e altri, pochissimi, forse due o tre, usciti da tempo ma importanti egualmente. Leggi il resto di questa voce
La notte di @Stoleggendo a BookCity2014
Una rete virtuale che cresce e si stringe, con entusiasmo e voglia di incontrarsi, tweet che diventano sorrisi, RT che si fanno abbracci calorosi.
Una mattina, nella calda estate milanese Annarita Briganti – giornalista, scrittrice e colonna del progetto – mi propose di provare a creare un evento che fosse degno di entrare nel cartellone ufficiale di BookCity 2014. E il suo sorriso era talmente brillante che non potevo davvero resistere a questa folle idea ma non credevo fosse possibile…sinché ieri, con immensa sorpresa, ho potuto annunciare che il 14 novembre ci sarà il primo evento ufficiale, “La notte di @Stoleggendo“, un raduno per tutti i #readerguest, per tutti coloro i twittaroli che amano la lettura e i libri e si sono affezionati a questo folle progetto lettura noprofit, nato con un tweet, il 24 febbraio scorso. Un evento nel calendario ufficiale di un festival che cresce a vista d’occhio, ambientato nella tana dell’editoria nazionale. Insomma, cosa posso chiedere di più? Leggi il resto di questa voce
Adriana Falsone #readerguest: dal tweet al palcoscenico del Teatro Al Massimo di Palermo.
Sabato sera ho presentato il progetto @Stoleggendo nel corso di “Next. La Repubblica degli innovatori”, un evento organizzato da Repubblica delle Idee. Un onore essere portavoce di un progetto – ideato da Francesco Musolino – ma diventato anche un po’ “mio”. L’uso delle virgolette è d’obbligo perché “noi” #readerguest siamo co-protagonisti di una macchina scenica messa in moto quasi per caso da un giornalista di Messina che ha pensato di condividere con i lettori la propria libreria. Un faccia a faccia informale tra Riccardo Luna, capitano degli innovatori e un gruppo di nexter palermitani, un palco colorato i cui protagonisti siamo stati “noi ragazzi favolosi”. Leggi il resto di questa voce
«Meno libri, più buffet». Massimiliano Timpano racconta il Man Booker Prize 2014 su @Stoleggendo
The Narrow Road of the Deep North è il titolo del romanzo con cui l’autore australiano Richard Flanagan si è aggiudicato il Man Booker Prize 2014, ambito e panciuto premio letterario, che quest’anno per la prima volta abbiamo seguito in diretta grazie alla presenza, a Londra, per @Stoleggendo, del Timp.
Allora, Timp, libraio e autore italiano, ci vuole dire come c’è finito alla Conferenza Stampa del Man Booker Prize?
Beh, è una storia lunga, ma, ecco, diciamo che mi muovo a Londra come faccio nell’ambiente culturale ed editoriale italiano: un amicizia con qualche giornalista, qualche favore, qualche conoscenza in alto e mi ritrovo alla Guildhall Art Gallery, alla Winner Press Conference del Man Booker Prize 2014, ecco tutto.
Ci vuole dire come funziona tutto il meccanismo dell’ambito premio inglese, quali sono, se ci sono, differenze con i Premi Letterati in Italia?
Guardi, non saprei, perché non capisco e non parlo inglese, ma durante la conferenza stampa per i giornalisti niente Buffet, ma solo caffè e thé, e questo mi ha infastidito molto. Ah, poi le posso dire – ma l’ho letto in italiano una volta tornato a Roma – che il vincitore, alla domanda “che cosa ci farà con i 50.000 pounds del premio”, ha risposto una cosa tipo che si sente fortunato ad averli vinti, che sono un sacco di soldi e che continuerà a scrivere. Leggi il resto di questa voce
@Stoleggendo cresce. Da Formia a Palermo, un tweet alla volta.
Un progetto è davvero condiviso quando ci si affida l’un l’altro.
La lettura, lo dico da quando è nato @Stoleggendo, è un virus dolce da cui lasciarsi contagiare, un tweet alla volta.
E tutti voi giornalisti, scrittori, editor e librai che ci mettete il cuore e l’entusiasmo per partecipare al progetto lettura noprofit che ho creato, siete voi a farmi sentire speciale e il merito è tutto vostro, nostro.
Torno adesso da Formia, dal Formia festival #900 in cui ho parlato di poesia davanti ad una sala piena e attenta con al mio fianco ospiti e amici che hanno scritto libri, conducono programmi radiofonici e organizzano festival nazionali, scrivono poesie e girano il mondo declamandole, traducono libri di successo e ne scrivono su riviste importanti, curano con amore i libri che usciranno presto nelle librerie. Ed io, in mezzo a loro, fra Gaja Cenciarelli, Leonardo Luccone, Stefano Piedimonte, Rosa Polacco, Rossella Tempesta e Nadia Terranova a parlare di poesia e di Grande Guerra, tutti insieme sotto l’ombrello di @Stoleggendo. Ed è stato speciale. Leggi il resto di questa voce
Matera, Wff: la casa del cielo. Nicky Persico racconta la sua Matera
Ci sono posti, al mondo, dove le stelle si danno segreto convegno. Si divertono a creare alchimie e congiunzioni astrali sinuose, attraendo nella loro sfera le persone sintonizzate su lunghezze d’onda emotive scelte con cura di volta in volta. E tutto ha inizio.
Ho sempre pensato che le emozioni sono come colori: hanno diversità di pigmento, sfumature, combinazioni. Sul WFF è scesa, quest’anno, un’aura rosso amaranto che virava ad un tenue arancione, come fosse un luminoso tramonto capace di infondere calma: come se non ci fosse nulla, dopo. Come se il cielo, finalmente pago, avesse deciso di fermarsi lì.
Questa atmosfera, invero, la conoscevo già dal 2011, quando aggirandomi tra le vie lastricate di pietra con il mio badge di aspirante scrittore appeso al collo, rubavo con un 300 millimetri le espressioni più incantate. Mi sentii sin da subito capito: questo è un tipo strano. Tanto che ‘Il giornale’ scrisse di “quasi 200 donne e un uomo, avvocato che scrive sotto pseudonimo femminile”.
Ma a parte gli scherzi, strano io un po’ mi ci sento, in verità, mentre in realtà lo sono davvero: perché a volte mi immergo totalmente in tutto quel che ho intorno, di cui divengo osservatore incognito. E quella prima volta scattavo anche, cristallizzando volti, occhi, luce e anche Alessia Gazzola: fotogrammi in cui credevo di averne colto l’essenza.
Quest’anno l’ho rivista, e ho avuto certezza di non essermi sbagliato: lei e Gabriella Genisi hanno creato un’armonia concentrica, e uno spiraglio ha fatto defluire il fascino riservato di queste due splendide scrittrici, generosamente fattesi persone una volta asserragliati i cuori al sicuro nella Libreria dell’Arco. Leggi il resto di questa voce
La mia Matera. Alice Di Stefano al Women’s Fiction Fest
Le donne non fanno squadra, si dice. Oppure la fanno, ma solo dopo essersi conosciute meglio e aver superato, magari, l’innata rivalità, inutile corazza davanti ai mali del mondo. Prima, è tutto uno studiarsi, un prendere le misure, tra sguardi in cagnesco mascherati da sorrisi, discorsi con sottotesti più o meno espliciti, complimenti non troppo convinti.
Gli scontri quindi sono all’ordine del giorno anche a Matera, quasi calendarizzati ogni fine settembre in occasione del Women Fiction Festival (aperto, bada bene, anche agli uomini che, incauti, ne volessero tentare l’esperienza). Non a caso, il premio assegnato ogni anno a una scrittrice con tanto di prezioso monile è intitolato alle baccanti, le violente isteriche pazze dell’immaginario classico, che, reicarnate nelle iscritte al festival, a me, prima di partire, mettevano tanta, tanta paura…
Appena arrivata, in realtà, i sorrisi delle scrittrici o aspiranti tali, nei bar, nei ristoranti o nelle chiese della città, erano l’unico segnale di un movimento altrimenti invisibile eppure vitale. Ma è un terreno scivoloso quello di Matera – se piove, si rischia di cadere – e tra i vicoli della Gerusalemme d’Italia, città unica al mondo, bellissima, chissà cosa non accade a chi vi arriva da fuori. Leggi il resto di questa voce
Matera, i Sassi, le scrittrici, e quella genialata che è il WFF. Alessia Gazzola racconta
Non è la mia prima volta, bensì la seconda, e confesso che già da quei giorni di settembre del 2011 avevo sempre sognato un ritorno.
L’invito arriva in un momento in cui non ne accetto nessuno, ma il WFF non è cosa che si rifiuta, perché a Matera, in quei giorni di pura magia, qualunque scrittrice capisce perché lo è.
Nella mutevolezza delle luci di una città incantevole, nella sofferenza della vita nei sassi che si è trasformata in resilienza, respirando l’aria pungente che sorprende chi ormai è convinto di vivere in una perenne estate, Matera regala incontri, parole, affinità.
Fai parte di una comunità alla pari in cui tutti convergono verso una celebrazione della scrittura declinata al femminile e non ti senti mai una stramba narrastorie – sì, ogni tanto io mi sento così. Leggi il resto di questa voce