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La vita è uno…scherzetto. Domenico Starnone ritorna a Napoli

coverLo sguardo ingenuo e spietatamente sincero di un bambino può cambiare la realtà, può essere così forte da scombinare il mondo di un uomo e tutte le sue certezze? Ruota anche attorno a questa domanda “Scherzetto” (Einaudi, pp. 176 euro 17,50), il nuovo romanzo di Domenico Starnone, ambientato fra quattro mura, un balcone sospeso sul traffico di Napoli e un arco temporale di appena settantadue ore. Starnone (di cui si è scritto fin troppo nell’ambito dell’indagine da spy story per scovare la vera identità di Elena Ferrante, che sembrerebbe essere proprio Anita Raja, ovvero la moglie di Starnone) torna in libreria appena un anno dopo “Lacci” (Einaudi, 2015) con un romanzo in cui la terza età non è inquadrata con i teneri cliché da fiction tv ma con un protagonista arrabbiato, apparentemente incapace di scendere a patti con il trascorrere del tempo, con le bizze del corpo, con le debolezze più umane, con i propri fantasmi. Sono queste le riflessioni che accompagnano il protagonista, Daniele Mallarico, un famoso illustratore settantacinquenne che da anni ha lasciato il sud per trasferirsi a Milano. Da allora ha conosciuto il successo e ha conquistato la stima nel proprio ambiente ma attorno a sé ha lasciato decisamente poco. Almeno questo è il rimprovero con cui la figlia, Betta, lo pungola per fargli accettare di buon grado l’idea di tornare a Napoli per occuparsi per qualche giorno del nipotino Mario di quattro anni. Saranno loro due da soli, due perfetti sconosciuti con lo stesso sangue. Un’idea che repelle Daniele eppure finirà per accettarla velocemente, avendo colto una sofferta nota d’infelicità nella voce della figlia. Giunto nella vecchia casa di Napoli che si affaccia sul caos cittadino, Daniele verrà travolto delle accuse che Betta e suo marito Saverio si lanciano a vicenda, fra gelosie e ripicche che mescolano il comune ambiente di lavoro – un congresso universitario li condurrà entrambi a Cagliari lasciando il nonno con il nipotino – con la sfera erotica. Betta e Saverio sembrano ad un passo dalla rottura, cosa ne sarà adesso di Mario? Rimasti soli in una casa un tempo familiare e adesso popolata solo di ombre del passato, Daniele cercherà di rispettare la scadenza per illustrare un racconto di Henry James non a caso popolato di fantasmi e rimorsi. Ma non avrà fortuna. E come se non bastasse sarà proprio il nipote, ansioso di fare colpo, a infliggergli il colpo più duro da mandare giù. Daniele potrebbe ritirarsi ma ha bisogno del brivido della consegna, del rischio di sforare la consegna. Sarà proprio Mario – un bimbo affettuoso e compito tanto quanto sa essere permaloso e disubbidiente – a dirgli che le sue figure sono “brutte, troppo scure”. Da lì in poi qualcosa cambia e Starnone seguirà quest’uomo, divenuto nonno all’improvviso, affezionarsi malvolentieri ad un bambino di cui per quattro anni non si era mai curato. Una nuova famiglia felice può nascere all’improvviso e in modo inaspettato, fra quattro mura e in una città del passato? Del resto quando il passato bussa alla porta bisogna essere disposti anche ad accettare i suoi scherzetti.

FRANCESCO MUSOLINO®

FONTE: GAZZETTA DEL SUD, 16 OTTOBRE 2016