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«Con “Funny Girl”, Nick Hornby, racconta la storia di una donna che ha rivoluzionato la tv». Intervista esclusiva alla sua traduttrice italiana, Silvia Piraccini.

Nick Hornby

Nick Hornby

Finalmente, anzi, finally! Attesissimo, con “Funny Girl”, lo scrittore britannico Nick Hornby torna in libreria (pubblicato da Guanda, pp. 373) con un romanzo sui dorati anni ’60 con la consueta, elegante, ironia e uno sguardo nostalgicamente vivace, sempre attento al mutare dei costumi, sottolineando alcune idiosincrasie sul mondo dello showbiz. Protagonista assoluta è Sophie Straw che, nelle primissime pagine rifiuta la corona di Miss Blackpool per tuffarsi nella Swinging London, seguendo le orme della sua eroina, l’attrice comica Lucille Ball. Hornby (dopo i grandi successi con “Alta Fedeltà”, “Non Buttiamoci Giù” e “Febbre a 90°”) tesse con la consueta cura per il linguaggio e il ritmo, un viaggio nel tempo negli anni in cui la televisione stava per essere rivoluzionata profondamente, narrando la nascita della commedia “Barbara (e Jim)” per la BBC, destinata a creare scalpore per il linguaggio e i temi trattati. Ma soprattutto per il punto di vista femminile. Accanto a Sophie, Hornby con un supporto di accurate ricerche, ha posto diversi personaggi che si contenderanno in pagina l’attenzione del lettore: gli sceneggiatori Tony e Bill, Dennis il produttore e infine, Clive, alla cui bellezza corrisponde un ego spropositato. “Funny Girl” è il racconto di una donna che decide di non stare alle regole. E scegliendo di scegliere la vita che si merita, crea una vera rivoluzione nei costumi britannici. In questa intervista esclusiva, Silvia Piraccini – la traduttrice italiana di Nick Hornby – svela i punti di forza di “Funny Girl”, racconta la prosa ritmata del romanziere britannico e i segreti del suo successo mondiale. Leggi il resto di questa voce