Rostain trasforma il dolore in un sorriso malinconico ne “Il Figlio”


Si può sopravvivere al dolore della perdita di un figlio? Molti scrittori si sono confrontati con tale dilemma, da Victor Hugo sino a Philippe Djian. Ultimo in ordine cronologico giunge in Italia, Il Figlio (Elliot edizioni) di Michel Rostain, vincitore del Premio Goncourt opera prima 2011 e già best seller in Francia, con merito. L’autore, regista teatrale ed operistico, confessa nella nota finale di essere partito proprio da una dolorosa esperienza autobiografia e di averla elaborata sotto forma di romanzo, a metà fra realtà e finzione, decidendo di affidare la voce narrante a Lion, il figlio scomparso a soli 21 anni per una Purpura fulminans ovvero una meningite folgorante. Sarà la sua voce, il suo sguardo benevolo con cui segue il dolore dei propri genitori, a guidarci lungo l’intero romanzo con un tono mai retorico anche dinnanzi alla disperazione e allo strazio per i ricordi che continuamente affiorano, trascinandosi dietro le lacrime. Rostain si allontana dalla vivisezione del dolore scelta da Philippe Forest nei suoi toccanti libri dedicati alla figlia Pauline, scegliendo invece un tono confidenziale ma discreto, che affronta il dolore e i ricordi di petto, riuscendo persino a concedersi il lusso di uno humour lieve e mai fuori posto. “Il Figlio” si apre con Lion che osserva – dal paradiso o da chissà dove – il proprio padre che, undici giorni dopo la morte del figlio, ha deciso di portare le sue lenzuola in lavanderia e percorre tutta la strada a piedi, con il viso immerso per catturare l’odore. Un’immagine dolce che Rostain ci consegna, salvo poi lenirla osservando con un tono scanzonato, “in realtà puzzano”. Da lì in poi l’autore segue il vagare disperato dei genitori, fra le miriadi di foto, i quaderni di appunti e persino gli sms sul cellulare, alla ricerca di un’impossibile risposta che giustifichi la loro perdita. Ma Rostain vuole semplicemente dirci che si può convivere anche con un dolore così grande poiché la morte fa parte della vita e questa lucida considerazione trapela dal suggestivo viaggio che i genitori di Lion intraprendono in Islanda per esaudire il suo ultimo e sconosciuto desiderio.

Fonte: Il Futurista 

Informazioni su Francesco Musolino

Francesco Musolino (Messina, 1981) è giornalista culturale e scrittore. Collabora con diverse testate nazionali, fra cui Il Messaggero, L’Espresso, Specchio e La Repubblica. Nel 2019 ha esordito con il romanzo L’attimo prima (Rizzoli, 2019), seguito dal saggio Le incredibili curiosità della Sicilia (Newton Compton, 2019) e nel 2022 pubblica "Mare mosso" (Edizioni e/o), un noir mediterraneo ispirato da fatti reali. Ideatore del no profit @Stoleggendo, membro del collettivo Piccoli Maestri, conduttore televisivo e docente di scrittura creativa.

Pubblicato il 2011/11/03, in Recensioni con tag , , , , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: