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Michele Giuttari: «Dopo trent’anni di indagini, vi racconto la mia vita da poliziotto scomodo».
Dopo aver trascorso trentadue anni in polizia, Michele Giuttari ha deciso di raccontare la sua intensa attività investigativa, ripercorrendo la recentissima storia d’Italia attraverso casi altisonanti sui quali ha indagato in prima persona. Giuttari ha ricoperto incarichi alle Squadre Mobili di Reggio Calabria e Cosenza, ha prestato servizio presso la Dia di Napoli e Firenze per poi divenire capo della Squadra Mobile di Firenze. Dal 1997, inoltre, si dedica con successo all’attività di romanziere, tanto che sta attualmente terminando il suo tredicesimo thriller. In “Confesso che ho indagato” (Rizzoli, pp.368 €18), il messinese Michele Giuttari (classe ’50) narra un racconto di vita senza omissioni sino a giungere in Toscana, sulle tracce del celebre Pietro Pacciani, il “Mostro di Firenze” e dei “Compagni di merende”, con la chiara consapevolezza che non tutta la verità sia ancora emersa. Leggi il resto di questa voce