Zellweger e il rischio di farsi scambiare per un cappello.
Siamo liberi di fare ciò vogliamo con il nostro corpo?
E gli altri, sono altresì liberi di giudicarci. O no?
Una piccola digressione sulla decisione dell’attrice Renee Zellweger – chi altri se non l’eterna Bridget Jones? – di ricorrere al chirurgo plastico, sollevando le reazioni dei propri fans sul web. E guadagnando tante copertine.
Di sicuro il mito dell’eterna giovinezza è un must imposto da Hollywood e dalle sue leggi di mercato spietate ma così come Nicole Kidman in “Australia“, oltre al gusto e alle preferenze personali bisogna capire, determinare, quale sia il limite oggettivo fra migliorare e rovinare il proprio volto.
E ancora, perché scandalizzarsi se i tabloid scandalistici americani hanno dedicato molto – troppo? – spazio alla questione? Del resto, diciamoci la verità, il lifting è stato fatto per piacersi di più, certamente, ma anche per restare in auge e guadagnare pagine di giornale. O no?
Oggi la giornalista e scrittrice Elvira Serra ne scrive sul Corriere della Sera e concordo largamente con lei. In più mi chiedo: se tornasse indietro, la Zellweger lo rifarebbe? Penso di sì, del resto è già finita su molti giornali e ora, assai più modestamente, qui.
Ma forse, Renee, sarebbe il caso di scegliere meglio il chirurgo plastico la prossima volta. Parafrasando Oliver Sacks, rischi seriamente di farti scambiare per un cappello.
Francesco Musolino®
Pubblicato il 2014/10/23, in Varie ed eventuali con tag cappello, chirurgo plastico, corriere della sera, giovinezza, hollywood, il mito dell, kidman, lifting, must, Nicole Kidman, Renee Zellweger, sacks, serra, zellweger. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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