#HoLettoCose – Il Feroce Saracino (Pietrangelo Buttafuoco, Bompiani, 2015).
#HoLettoCose – Il Feroce Saracino (Pietrangelo Buttafuoco, Bompiani, 2015).
Gli unici libri che m’interessano sono quelli che dilatano il tempo, lo sottomettono, lo cannibalizzano, imponendosi alla mia attenzione, più urgenti di tutto. Al punto che leggerli non è solo un piacere ma molto di più. Così sono i libri che sono al centro di #HoLettoCose, questa mia rubrica libri emotiva, scanzonata e non richiesta. Ne parlo esclusivamente perché mi hanno folgorato.
Così è avvenuto con “Il feroce saracino – La guerra all’Islam. Il califfo alle porte di Roma”, il pamphlet del giornalista e scrittore siciliano, Pietrangelo Buttafuoco, edito da Bompiani. Dopo aver letto “Buttanissima Sicilia” e il lirico “I cinque funerali della signora Göring”, aspettavo questa nuova uscita con grande curiosità e visto il tema, il rapporto fra l’Islam e l’Occidente, presagivo scintille, ragionamenti fuori dalle linee, agli antipodi dal perbenismo imperante sulla stampa.
Ho comprato l’ebook nella notte di Pasqua, sotto le coperte di un comodo letto d’albergo ad Amalfi. La mia compagna, al mio fianco, già assopita. Le prime pagine, in corsivo, fotografano la crisi di nervi in atto, l’allarmismo imperante, il sospetto dilagante e indiscriminato.
«Quella del controllo di sicurezza è l’unica industria che non conosce crisi. Tutta la scienza dell’umanità è, ormai, concentrata lì. Nel bip. E tutto questo perché qualcuno prega cinque volte al giorno in direzione di Mecca. Quel qualcuno io lo conosco».
Ma piuttosto che lanciarsi in una filippica, Pietrangelo Buttafuoco – ospite fisso su Mix24 – sottolinea l’apatia del telespettatore medio («non esiste luogo che non sia macchiato dal sange degli innocenti ma tutti, raggiunti in ogni casa, continuiamo a sgranocchiare»), chiarisce che lo stesso Islam è sotto lo scacco di dell’infezione del takfirismo – un violento movimento settario sorto nel Settecento, l’epico scontro fra il fanatismo e l’ortodossia – e fulmina l’IS come una questione politica, non religiosa, chiosando con una frase meravigliosamente suggestiva.
«La questione è metafisica, non geografica. L’Islam non è in guerra con l’Occidente».
Sarà la Siria il prossimo – determinante – terreno di scontro? Buttafuoco ne è certo. Lì si giocherà la partita. E l’Occidente perderà la sua vocazione pedagogica? Personalmente penso che non si possa esportare la democrazia come fosse un format perfetto e che vendere le armi al Medioriente, armando sistematicamente i nemici dei nostri nemici, non possa essere la via per risolvere la questione. Ma non posso non domandarmi come farà l’Islam a sconfiggere questa corrente violenta, ideologica e sanguinaria che cerca apertamente la guerra in campo aperto, il clima di terrore, la fine delle certezze sociali.
Convinto che il primo passo sia quello di disperdere le nebbie dell’ignoranza e del pregiudizio – anche il mio, lo ammetto candidamente – le pagine più belle sono quelle in cui Buttafuoco toglie tutti i veli, raccontando la contiguità fra la Sicilia saracena e quella attuale, in cui narra il suo rapporto con la religione musulmana, romantico e convinto. Lui che per la fede ha perso un amico, lui che porta sempre con se il Libro, lui che sopporta persino gli auguri di morte.
Fuori albeggia mentre sto terminando la lettura. La mia compagna dorme serena. “Il feroce saracino” semina dubbi, non serve risposte. Sì, sono questi i libri che amo.
«Un mare è la conoscenza. Un oceano è l’ignoranza»
«Io di mio ho un nome saraceno. Sono Pietrangelo Buttafuoco e mi chiamo Giafar al-Siqilli»
«Fa sempre spavento il destino».
p.s. Leggetelo. E se ne avete voglia, mi trovate su Facebook o sul progetto @Stoleggendo
Pubblicato il 2015/04/12, in Uncategorized con tag bompiani, buttafuoco, feroce saracino, giafar, ignoranza, is, islam, libro, occidente, pamphlet, sangue, sicilia, siria, takfirismo. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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