#HoLettoCose – Quello che non uccide (David Lagercrantz, Marsilio editore, 2015)
Il sogno di tutti gli scrittori è semplice. Creare personaggi indimenticabili, trovare un’idea che faccia innamorare i lettori di tutto il mondo e guadagnare la meritata celebrità, nonché la conseguente ricchezza. Ma basta recarsi nella più vicina libreria per rendersi conto di quanto possa essere esile – oggi più che mai – il ciclo vitale di un libro. Eppure, nonostante le pubblicazioni si siano moltiplicate, ci sono ancora libri che resistono al tempo. Per fortuna.
Senza dubbio la trilogia Millennium, firmata dal giornalista Stieg Larsson con 80 milioni (ottanta!) di copie vendute nel mondo ha cambiato le carte in tavola, aprendo definitivamente le porte del mercato al giallo nordico: cruento e intellettualmente sofisticato al tempo stesso. La dodicesima puntata di #HoLettoCose la mia rubrica libri scanzonata, non richiesta ed emotiva è dedicata proprio a “Quello che non uccide” (Marsilio pp.500) ovvero il quarto volume di Millennium, firmato dal giornalista – e scrittore di bestseller – David Lagercrantz. Il fatto che uno scrittore subentri nell’opera letteraria di un defunto – pur non essendo una novità assoluta – ha destato grande scalpore ma forse per la prima volta dai tempi di Harry Potter, i lettori di tutto il mondo hanno fatto il conto alla rovescia dalla data dell’annuncio sino al fatidico 27 agosto 2015. Onestamente la scommessa della casa editrice svedese Nordstedts che ha scelto e ha puntato con coraggio su Lagercrantz, è già ampiamente vinta.
Giusto o sbagliato? Non saprei dire ma di certo il clamore pubblicitario ha fatto buon gioco alle parti in causa. Ciò che posso dire è che scrivo di libri da dieci anni ormai e non sono mai stato un grande lettore di thriller ma ho talmente amato la serie Millennium – compresa la grande trasposizione al cinema made in Sweden (e di certo non la penosa made in Usa con Daniel Craig in versione reporter palestrato) – che non vedevo l’ora di ritrovare in pagina Mikael Blomkvist e Lisbeth Salander, proprio come due amici che non vedi da tanto, troppo tempo.
Raccontare un thriller senza dire troppo è impresa assai ardua. Soprattutto per un libro davvero ben congegnato come questo che rende onore alla trilogia e spalanca nuovi scenari. Lagercrantz ha scelto con cura lo stile, diretto come quello di Larsson, trattando con amore i suoi personaggi pur strapazzandoli un po’ e il risultato è un grande libro page-turner, uno di quelli che capitolo dopo capitolo, è capace di trascinarvi in un lampo dentro la storia. L’intrigo scava nel passato torbido e doloroso di Lisbeth – sempre più spigolosa ma ancor più motivata a seguire i propri principi – passando per un ricco intreccio di eventi fra hacker e privacy e pagina dopo pagina, sarà difficile non chiedersi almeno una volta chi sta ascoltando le nostre conversazioni, chi sta leggendo le nostre mail, chi sta rubando le nostre vite. Da non perdere.
La frase cult:
Viviamo in un mondo in cui il paranoico è quello sano
FRANCESCO MUSOLINO®
p.s. Se ne avete voglia, scrivetemi qui o su @Stoleggendo
Pubblicato il 2015/09/01, in Uncategorized con tag autismo, balder, blomkvist, camilla, Daniel Craig, David Lagercrantz, hacker, Harry Potter, lagercrantz, larsson, lisbeth, Lisbeth Salander, marsilio, millennium, Nordstedts, privacy, Stieg Larsson. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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