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Elisabetta Migliavada:«Scovare nuovi autori e farli apprezzare è la cosa più bella del mio lavoro»

Ha 33 anni e da 10 lavora nel campo dell’editoria. Dopo 4 anni intensi e proficui a Piemme è approdata a Garzanti dove dirige – a febbraio saranno 6 anni – il settore narrativa straniera. In un’Italia sempre più gerontocratica, il suo è un lampante esempio che una via diversa è davvero possibile, anche nel combattuto mondo dell’editoria. I risultati ottenuti la dicono lunga su lei, del resto basta leggere le top 5 degli ultimi mesi per trovarvi – ancora oggi – diversi fra le autrici che ha scovato come Vanessa Diffenbaugh, Clara Sànchez, Ruta E. Sepetys e Kim Edwards, con cui decollò l’intero e redditizio progetto della letteratura femminile UpMarket.

Il suo nome è Elisabetta Migliavada,  dirige il settore narrativa straniera di Garzanti e racconta le future strategie commerciali, passando dal blog sino ai fiori…

Il profumo delle foglie di limone e Il linguaggio segreto dei fiorisono ancora nella top 5 dopo molti mesi. Come avete scoperto questi libri e qual è il segreto del loro successo, a tuo avviso?

Sono due storie molto diverse. Il libro della Sànchez era in classifica in Spagna e ci siamo subito interessati perché racconta una storia sul nazismo ma con una chiave molto moderna. E’ una come me, una trentenne che si trova dinnanzi a due vecchietti apparentemente buoni e carini ma che in realtà, incarnano il male assoluto. Il libro della Diffenbaugh è un molto diverso perché la protagonista è una donna molto sofferta che riesce a comunicare solo tramite i fiori. L’acquisizione di questo libro è di per sé una storia intensa visto che stavo tornando da Londra a Milano in macchina, per via del vulcano islandese che aveva bloccato il traffico aereo e questo libro mi ha stregato tanto che in un’ora avevo già letto 150 pagine. Sono libri e storie agli antipodi ma in comune hanno uno stile originale, capace di catturare subito l’attenzione del lettore, tenendolo inchiodato alla pagina sino alla fine.

Su quali titoli punterete in questo autunno e soprattutto per Natale?

E’ già uscito un libro importante per noi, si tratta di “Avevano spento anche la luna” di Ruta E. Sepetys. E’ già in classifica e noi siamo davvero contenti. Questo titolo l’abbiamo acquisito perché è molto potente ma soprattutto perché narra le tragiche deportazioni nei gulag stalinisti che subirono le popolazioni dell’Est. La voce narrante della ragazzina raggiunge il grande pubblico e strappa quel velo di silenzio che coprì questa drammatica vicenda per molti, troppi anni. Inoltre è uscito il nuovo libro di Kim Edwards, “Un giorno vi troverò” ed è un ritorno davvero molto atteso dopo l’enorme successo di “Figlia del silenzio”. Lei ci portò molta fortuna e inaugurò l’intero filone narrativo UpMarket femminile che ci condusse alla Sànchez e alla stessa Sepetys. Una piccola curiosità, ancora relativa alla narrativa straniera: a novembre uscirà un prezioso libretto regalo ovvero “I messaggi segreti dei fiori”, scritto a quattro mani da Vanessa Diffenbaugh e Mandy Kirby, esperta di fiori. Sarà una sorta di dizionario che svelerà non solo i fiori legati alle emozioni ma anche un modo perfetto per comunicare, un perfetto regalo insomma.

Garzanti, in linea con l’editoria americana ma fra i primi in Italia, ha un forte legame con gruppi di lettura “atipici”, come i blog. Come mai avete puntato tanto sul web?

Nei blog e in rete, spesso lavorano persone molto attive e ricettive con le quali stabiliamo subito un ottimo rapporto. La competizione fra i blog e i gruppi tradizionali di lettura non ci interessa né la vogliamo stimolare ma spesso queste giovani menti sono molto ricettive soprattutto per le iniziative più innovative. Credo che oggi sia necessario promuovere la lettura fra le persone giovani e i blog e i gruppi di lettura sono la piattaforma più adatta e versatile per entrare in contatto con gli adolescenti. A mio avviso dovrebbe essere una strategia adottata da tutti.

Qual è la cosa più bella del tuo lavoro?

Senza dubbio è quella di trovare nuovi autori. Scovarli. E ovviamente riuscire ad imporli sul mercato, facendo in modo che la gente se ne appassioni.

Credo sia significativo che Garzanti ti abbia affidato la direzione di settore così importante. A tuo favore parlano i grandi risultati ottenuti ma in un’Italia che Travaglio giudica gerontocratica, può essere un momento di cambiamento?

In generale contano i risultati ma ho la fortuna di lavorare in un bel gruppo, dove c’è un team giovane e affiatato e soprattutto i meriti vengono riconosciuti. Credo che sia tempo di cambiare nel nostro paese e per questo serve una grande forza di volontà perché sarà un processo lungo. La gavetta è inevitabile e necessaria ma è importantissimo trovare un ambito lavorativo nel quale impegnarsi a fondo e dal quale ricevere le giuste gratificazioni.

Fonte: www.tempostretto.it del 29 settembre 2011

Vanessa Diffenbaugh: «I fiori ci parlano. Basta saperli interpretare»

Fresia? Amicizia duratura. Giglio? Regalità. Lavanda? Diffidenza. Basilico? Odio. Tulipano? Dichiarazione d’amore. Ai primi posti delle classifiche di narrativa straniera, Il linguaggio segreto dei fiori (Garzanti, tr. it di Alba Mantovani; pp. 368; €18.60) sembra aver davvero stregato i lettori e non solo le lettrici di tutta Europa grazie al riuscito mix di sentimento e amore materno ma soprattutto per aver saputo schiudere la porta sul misterioso mondo dei fiori e sui loro molteplici e talvolta arcani, significati. Non a caso, proprio l’Italia, con il suo immenso e variopinto patrimonio floreale, è stato fra i paesi che hanno accolto con maggiore entusiasmo questo titolo.

Tempostretto.it ha incontrato l’autrice, Vanessa Diffenbaugh in occasione della sua presentazione al Salone del Libro di Torino.

 

«Non mi fido, come la lavanda. Mi difendo, come il rododendro. Sono sola, come la rosa bianca, e ho paura. E quando ho paura, la mia voce sono i fiori».

 

Cosa l’ha spinta a voler rivelare il linguaggio segreto dei fiori?

«Quando ho cominciato a scrivere questo libro non avevo idea di dove mi avrebbe condotto ma sono molto contenta di aver voluto parlare dei fiori e del loro significato nascosto perché sto ottenendo grandi risposte dai miei lettori, in special modo proprio da quelli italiani. Credo che i fiori siano un sistema meraviglioso per comunicare e adesso ho rivelato anche questo mio piccolo segreto che è alla base del mio libro»

Il significato di alcuni fiori come la rosa e il giglio è universalmente noto. Viceversa alcuni fiori l’hanno stupita per il loro significato?

«Sì, in particolare il vischio. Tutti lo associamo al Natale o al fatto che ci si baci sotto il suo rametto ma nel linguaggio specifico dei fiori significa “io supererò tutte le difficoltà”. Quando l’ho scoperto sono rimasta molto sorpresa e il fatto che fosse un messaggio colmo di speranza mi ha ispirato la primissima scena del romanzo nella quale avviene l’incontro fra Victoria e Grant: lei gli regala del rododendro – che significa “stai attento” – e lui risponde proprio con il vischio. In quel momento però Victoria non sa se Grant conosca o meno il significato recondito del vischio e da subito si instaura anche un’aura di mistero, legata al codice floreale…

Non è dunque un azzardo affermare che i fiori posseggano un linguaggio segreto.

«Affatto. Tuttavia il significato dei fiori, è importante sottolinearlo, varia da cultura in cultura e soprattutto col passare del tempo si modifica».

Chi è Victoria e perché decide di rifugiarsi nei fiori?

«Victoria è una ragazza che è nata e cresciuta nel sistema dell’affidamento americano. Non ha una famiglia stabile, è molto sola e si fida poco degli altri. Lei comunica attraverso i fiori perché le è stato insegnato dall’unica donna che l’ha amata come fosse sua madre, Elizabeth, e ciò le dà un senso di sicurezza».

A proposito: ha davo vita a Camellia Network. Di cosa si tratta?

«La scrittura e le vicende legate all’affidamento sono al centro della mia vita tutti i giorni. In generale il tema dell’affidamento negli USA non è al centro dell’attenzione e c’è sempre molta confusione sui media. Camellia Network è uno spazio online dove i ragazzini dati in affidamento possono postare le proprie foto, i dati, raccontare le loro storie, i loro desideri per il futuro, le loro necessità. Oggi i social network sono un mezzo molto potente e tramite facebook cerchiamo di costruire una rete salda e sicura con i donatori in modo da poter costruire un contatto stabile fra loro e i ragazzi».

Chiudiamo con una curiosità. Anche l’autrice comunicava con il linguaggio dei fiori?

«Sì e voglio raccontarvi un aneddoto. Quando ho scoperto il linguaggio dei fiori ero un adolescente e ne sono subito rimasta affascinata. Sono tornata a casa e ho scritto una poesia d’amore con il linguaggio vittoriano, legando insieme i fiori, uno per uno. Ho cercato tutti i fiori che mi servivano in giro per i vivai cittadini e ho allegato una grossa pesca perché il fiore che mi serviva non l’ho trovato. La pesca significa “sono tua prigioniera”. Ovviamente ho allegato anche il dizionario per tradurla!».

 

Diffenbaugh Vanessa. Per scrivere Il linguaggio segreto dei fiori Vanessa Diffenbaugh ha tratto ispirazione dalla sua esperienza come madre adottiva. Dopo aver studiato scrittura creativa alla Stanford, ha tenuto corsi di arte e scrittura ai bambini delle comunità di accoglienza. Lei e suo marito hanno tre figli e vivono a Cambridge, nel Massachusetts. Il linguaggio segreto dei fiori è il suo primo romanzo.

 

Fonte: www.tempostretto.it del 6 giugno 2011