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“Dal dolore dobbiamo trarre la forza per rinascere”. Intervista a Dorit Rabinyan al TaoBuk 2016
Liat ha appena conosciuto Hilmi. Si trovano a New York e le Torri Gemelle non ci sono più. Ogni amore nasconde insidie ma quello fra i due protagonisti di “Borderlife” (Longanesi editore, pp. 384 euro 16,90), il nuovo romanzo della scrittrice israeliana Dorit Rabinyan, si presenta come una vera fatica d’Ercole. Perché lei è ebrea e fa la traduttrice mentre lui vive a Brooklyn, fa il pittore ed è palestinese. “Borderlife” è una grande storia d’amore impossibile che sfida la ragione e i tabù, un potente inno alla pace. Eppure questo libro è stato bandito dal ministero dell’Istruzione israeliano («è stato uno shock ma la comunità intellettuale mi ha sostenuta») perché considerato una “minaccia all’identità ebraica”. Un controsenso assoluto che ha spiazzato l’autrice, facendo ottenere una visibilità internazionale a questo romanzo il cui unico messaggio è quello di dare all’amore la chance di superare tutte le barriere. La scrittrice e sceneggiatrice israeliana Dorit Rabinyan è stata una delle protagoniste più attese della terza giornata della sesta edizione del TaoBuk International Book Festival, dialogando sulla terrazza dell’Archivio Storico di Taormina con lo scrittore Moni Ovadia sul tema “Che questo amore sia un’isola nel tempo”. Israele e Palestina nello stato libero della letteratura. Leggi il resto di questa voce
Alberto Garlini: «Pordenonelegge è la festa dei lettori».
Il tempo della crisi che ci investe e quello del futuro che verrà, in cui ciascuno di noi dovrà trovare le coordinate, la propria strada, passando dai libri alla vita, senza soluzioni di continuità. Sarà proprio la stretta attualità uno dei temi più affascinanti della sedicesima edizione di “Pordenonelegge – Festa del libro con gli autori” ormai ai nastri di partenza (16 – 20 settembre), divenuta una kermesse di riferimento internazionale in ambito letterario. Quest’anno Pordenonelegge rilancia la sfida grazie ad un cartellone ambizioso costruito dai tre curatori – Alberto Garlini, Valentina Gasparet e Gian Mario Villalta – con una cinque giorni ricchissima di temi e autori fra cui spiccano ben 27 anteprime letterarie per ogni genere di lettore: dall’intellettuale iraniana Azir Nafisi (“La repubblica dell’immaginazione”, Adelphi) al romanziere statunitense David Leavitt (I due hotel Francforts, Mondadori), dal sociologo francese Frédéric Martel (“Smart. Dalla rete alle reti”, Feltrinelli) alla scrittrice friulana Federica Manzon (“Il mare di Trieste”, Bompiani), dal giornalista Federico Rampini (“L’età del caos”, Mondadori) al grande pianista Ramin Bahrami (“Nonno Bach. La musica spiegata ai bambini”, Bompiani). Il curatore di PordenoneLegge, Alberto Garlini (classe 1969), dialogando con la Gazzetta del Sud, presenta la nuova edizione della kermesse culturale ma l’occasione era propizia anche in vista dell’uscita del suo nuovo romanzo, “Piani di vita” (Marsilio editore, pp.180 €16). Leggi il resto di questa voce