Il progetto lettura noprofit @Stoleggendo ritorna a Libri come!
Stoleggendo Progetto Lettura NoProfit torna protagonista nel cartellone ufficiale di Libri come 2016, con il reading Roma, Roma, Roma (venerdì 18 marzo alle 19 – Officina 2, Auditorium Parco della Musica).
#ROMAROMAROMA ovvero 9 SCRITTORI E GIORNALISTI ROMANI (o adottati dalla Capitale) LEGGERANNO BRANI E AUTORI SU ROMA.
Parteciperanno:
Gaja Lombardi Cenciarelli
Diego De Silva
Paolo Di Paolo
Stefano Feltri
Florinda Fiamma
Anna Mallamo
Piero Melati
Francesco Musolino
Stefano Petrocchi
Quando Francesco Musolino mi ha chiesto di “gestire” l’account di @Stoleggendo per tre giorni, ho accolto l’idea con entusiasmo: da mesi apprezzo il lavoro che svolge sui social con questo progetto mettendoci passione e impegno costanti. Ho subito pensato che sarebbe stata un’occasione bellissima ma anche di grande responsabilità. Insegno da 15 anni nella scuola primaria, appassionare i ragazzi alla lettura è una delle mie priorità perché ho sperimentato sulla mia pelle quanto la lettura possa davvero aprire gli occhi, incoraggiare e, in qualche modo, “salvare”. Continua a leggere “Eryka Pucci #readerguest su @Stoleggendo con tre giorni pieni di “incontri” d’autore”
#HoLettoCose – Sette brevi lezioni di fisica (Carlo Rovelli, Adelphi, 2015)
Milano è la patria dell’aperitivo. Ormai si sa.
Per cui trovandomi sotto la Madonnina mi aspettavo un tavolo imbandito di leccornie. E invece la mia amica Anna mi ha invitato ad un aperitivo-bufala. Non nel senso che era a base di mozzarella, piuttosto è stato un furto e ci ha lasciati affamati. Ma la compagnia era ottima e per ¾ del tempo abbiamo, ovviamente parlato di libri. Come sempre.
Anna ti voglio bene ma te l’avevo promesso che saresti stata nella quarta puntata di #HoLettoCose la rubrica libri scanzonata, non richiesta ed emotiva, nata per una sana voglia di parlare di libri.
Tornando in aereo ho finito di leggere “Sette brevi lezioni di fisica” di Carlo Rovelli, nell’elegante livrea Adelphi. Leggendolo mi sono sentito come mio papà che era sempre attratto da tutte le novità tecnologiche, dagli ultimi telefonini alle magie dei pc, e leggeva tutto ciò che trovava sui giornali a riguardo. Però non ci capiva nulla.
Per questo è geniale la premessa di Rovelli, luminare italiano, fisico teorico e membro dell’Institut universitaire de France e dell’Académie internationale de philosophie des sciences.
Non so il sindaco di Caldogno o quello di Montecaglioso ma non avrei mai creduto che un giorno questo progetto lettura noprofit nato il 24 febbraio 2014 – con un tweet della prima #readerguest, Francesca Rodella – raggiungesse e superasse l’incredibile quota dei diecimila followers.
Ad oggi più di cento fra giornalisti, librai, editor e scrittori si sono avvicendati diventando “padroni di casa” per 1-3 giorni di @Stoleggendo e per ciascuno di loro c’era una sola consegna: divertiti e racconta chi sei mediante i libri che ami.
Qualcuno non ha sentito la scintilla – e va bene così.
conferendogli la propria credibilità. Lo avete ospitato in casa come la libraia Cristina Di Canio e soprattutto lo avete fatto vostro, portandolo sulle bacheche dei vostri account social, parlandone con gli amici e Anna Da Re ci ha regalato un agosto di letture a zonzo per gli States. Ci siamo voluti riunire al Salone del Libro di Torino e al Premio Strega e grazie all’entusiasmo di Annarita Briganti siamo arrivati nella vetrina di un festival internazionale: BookCity2014.
Una delle cose più belle di @Stoleggendo è la sensazione che stiamo davvero, tutti insieme, facendo qualcosa. Qualcosa di utile, un invito fattivo alla lettura che parte dalla pagina, passa dalla rete e poi ritorna sulla pagina scritta – virtuale o cartacea che sia.
Da “Il mio Libro”
Ogni giorno, mando email, twitto, scrivo post
e telefono a tutti i #readerguest titolari, a Milano, Palermo, Vicenza, Napoli, Cagliari. Con alcuni di voi mi sono sentito solo una volta e altri, per fortuna, sono ormai parte di questa strana e folle banda chiamata @Stoleggendo.
E tutto questo accade da Messina che non è esattamente il centro culturale di Italia.
Però accade e la benzina di tutto ciò è l’entusiasmo dei nostri followers, le vostre idee, la voglia di esserci e condividere l’amore puro e semplice per la lettura. Semplicemente.
Con il #readerguest Jón Kalman Stefánsson al Salone di Torino
Esiste un tetto di followers per un progetto lettura come questo?
Ricordo con emozione la sera del 14 novembre a Milano nella libreria “Il mio libro”, il primo evento ufficiale di @Stoleggendo con Annarita Briganti, Adriana Falsone, Francesco Muzzopappa, Stefano Piedimonte, Federico Baccomo, Chiara B. Mazzotta, con la diretta di RadioPaneSalame, con le classi di Elisa Lucchesi e tanti, tanti lettori soprattutto. C’era qualcosa in quella sera che terrò sempre nel cuore. C’era l’incredulità di vedere tanta gente lì riunita solo per un’idea, solo per @Stoleggendo.
Abbiamo costruito un progetto etico, oserei dire, dove non si fanno interviste, non si fanno recensioni, non si dettano linee di condotta e in cui ciascun #readerguest è libero di twittare come, quando e quanto vuole.
Abbiamo fatto qualcosa di cui andar fieri. Un luogo virtuale in cui diecimila followers leggono i consigli dei #readerguest, #lettoridoc, professionisti a vario titolo del mondo dell’editoria che parlano seriamente di libri senza mai prendersi troppo sul serio.
Del resto la lettura è anche un mezzo di seduzione, no?
Oggi in rete si parla del bel libro di Marina Keegan con l’hashtag #ilcontrariodellasolitudine. Ecco, io non credo affatto che i social siano il rimedio al malessere della solitudine. Piuttosto sono una valvola di sfogo non una panacea per ogni male, primo su tutti la solitudine.
La risposta alla solitudine – dal lat. solitudo -dĭnis, der. di solus «solo» ovvero “la condizione, lo stato di chi è solo, come situazione passeggera o duratura” secondo la definizione della Treccani – sono le reti, la costruzione faticosa e attiva di un insieme di persone con cui condividere le proprie passioni, il proprio amore.
Sino a due giorni fa non avevo mai cinguettato. Mi ero limitata ad ascoltare le gazze e i passeri che posso udire al mattino abitando in una zona parecchio silenziosa alle prime luci dell’alba. Poi mi sono ritrovata io stessa a fare pio pio, a dire la mia in pochi caratteri. Un po’ come fanno i volatili quando devono lanciare un messaggio importante. Si capiscono al volo. Ogni tanto gli uccelli sono anche molto chiacchieroni ma Twitter consente di dire la propria in uno spazio brevissimo. Meno di un sms. E io che sono una prolissa e verbosa mi son trovata in difficoltà. Avrei voluto citare interi pezzi di libri, esprimermi ampiamente, ma non potevo.