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3DomandeCon Vanni Santoni (Muro di Casse – Laterza)
Vanni Santoni è uno scrittore coraggioso, capace di osare. Appena ci si tuffa fra le pagine del suo nuovo romanzo, “Muro di Casse” – edito da Laterza, inaugurando la già promettente collana di narrativa del disordine, Solaris – si viene avvolti da un’atmosfera roboante. Le parole. Sono le parole scelte da Santoni a provocare nel lettore una sorta di incantesimo, un lungo flusso narrativo con periodi lunghi intere pagine. Il coraggio cui accennavo emerge nella sua scelta di scrivere un libro cui il lettore deve affidarsi, lasciandosi condurre innanzi. Altro che i libri e le letture semplici cui sin troppo spesso si fa ricorso con l’unico scopo di far cassa in tempi di magra. Leggi il resto di questa voce
«Ho scelto l’italiano. Il mio rifugio». La scrittrice Premio Pulitzer, Jhumpa Lahiri, si racconta.
«Qui in Italia, dove mi trovo benissimo, mi sento imperfetta più che mai. Ogni giorno, mentre parlo, mentre scrivo in italiano, mi scontro con l’imperfezione. Più mi sento imperfetta, più mi sento viva». Dopo lo straordinario successo ottenuto con il suo libro d’esordio “L’interprete dei malanni” (Guanda editore, 2000, tr.it. Claudia Tarolo) con cui ha ottenuto il celebre Premio Pulitzer per la narrativa e il successo internazionale ottenuto con “L’omonimo” (Guanda editore, 2006, tr.it. Claudia Tarolo) – da cui è stato tratto anche il film di Mira Nair, “Il destino nel nome” – la scrittrice Jhumpa Lahiri torna in libreria con “In altre parole” (Guanda editore, pp.160 €14). Nata in Inghilterra da genitori bengalesi, Jhumpa Lahiri ha trascorso tutta l’adolescenza negli Stati Uniti ma in questo libro racconta la sua lunga storia d’amore con la lingua italiana, sbocciata vent’anni fa quando, appena laureata, compì il suo primo viaggio a Firenze; scattò subito la scintilla con la nostra lingua e una volta tornata a New York iniziò a studiarla. Leggi il resto di questa voce
#HoLettoCose – In Altre Parole (Jhumpa Lahiri – Guanda, 2015)
#HoLettoCose – In Altre Parole, Jhumpa Lahiri – Guanda, 2015
Togliamoci subito il dente. La mia compagna l’ha presa bene. Davanti allo schermo del mio iMac, ha letto le prime righe di #HoLettoCose
Ed ha sorriso.
“Bell’idea lanciare una nuova rubrica libri online” mi ha detto.
E poi, appena ho abbassato le difese, mi ha gelato:
“Ma quanto durerà?”.
Ma io faccio finta di nulla e mentre il progetto lettura noprofit @Stoleggendo sfiora quota diecimila followers, parto con la seconda puntata di #HoLettoCose: questa nuova rubrica libri scanzonata, non richiesta ed emotiva.
Diciamoci la verità, chi non vorrebbe avere Jhumpa Lahiri come insegnante di italiano?
Lo scorso anno la scrittrice nata a Londra e cresciuta fra l’India e gli States, ha raccontato a puntate su Internazionale, il suo viaggio di avvicinamento alla lingua
italiana avvenuto anche fra i ponti di Venezia e la magnificenza di Roma che è raccontato (con l’aggiunta del bel racconto finale “Penombra”) nel libro “In Altre Parole” (Guanda editore, pp.156 €14). Sì avete letto bene, Jhumpa Lahiri pur potendo scrivere in inglese – o in bengalese – ha deciso di scrivere in italiano. Non è la prima scrittrice a farlo ma onestamente c’è di che essere orgogliosi se la vincitrice del Premio Pulitzer alla narrativa nel 2000 ha fatto questa scelta, no? Leggi il resto di questa voce