«Prendo le storie direttamente dalla strada e le porto in pagina». Intervista a Maurizio De Giovanni

Maurizio De Giovanni
Maurizio De Giovanni

Napoletano doc, Maurizio De Giovanni ha alle sue spalle una lunga carriera da bancario che lo lega fortemente alla Sicilia. Il primo libro (“Il senso del dolore”) risale al 2007 eppure in soli nove anni è diventato un punto di riferimento per i lettori di noir italiano, declinando la sua passione attorno due personaggi, il commissario Ricciardi e l’ispettore Lojacono (che approderà su RaiUno a inizio 2017), portando in pagina indagini e omicidi ma soprattutto storie e vicende che si svolgono nella sua amatissima Napoli, spaziando dagli anni ’30 sino alla contemporaneità. Oggi Maurizio De Giovanni sarà a Messina (presso la libreria “La Gilda dei Narratori”, alle ore 18) per presentare il suo libro più recente “Serenata senza nome. Notturno per il commissario Ricciardi” (Einaudi Stile libero, pp. 384 €19) ma in occasione del suo tour siciliano – stasera sarà a Catania e giovedì a Palermo – leggerà in anteprima brani del nuovo romanzo “Pane. Per i Bastardi di Pizzofalcone, in uscita a fine novembre. Continua a leggere “«Prendo le storie direttamente dalla strada e le porto in pagina». Intervista a Maurizio De Giovanni”

«La matematica è la scienza del tempo, fa i conti con le nostre attese». Intervista a Chiara Valerio

Chiara Valerio (®Lavinia Azzone)
Chiara Valerio (®Lavinia Azzone)

Perché la matematica ci affascina o ci repelle? Perché uomini di grande valore hanno dedicato la propria vita alla scienza dei numeri, talvolta facendo grandi scoperte, altre volte scomparendo nell’oblio? La scrittrice Chiara Valerio, originaria di Scauri, ha conseguito un dottorato in matematica all’Università Federico II di Napoli finché nel 2007 ha deciso di cambiare vita, consacrandosi al mondo dei libri. Oggi collabora con diversi quotidiani, con il programma televisivo “Pane quotidiano” e con Radio3, cura la collana narravita.it per Nottetempo e ha pubblicato due romanzi per Einaudi: “Almanacco del giorno prima” (2014) e “Storia umana della matematica, da poco in libreria. Narratrice eclettica, in quest’ultimo romanzo spalanca gli archivi della memoria, intessendo una trama fatta di biografie di illustri matematici, mescolata a istantanee di quadri noti e a numerosissime citazioni letterarie. La Valerio sceglie la strada della memoria, raccontando l’infanzia, le rimembranze delle spiegazioni paterne del teorema di Pitagora, la serietà della madre e poi ancora gli anni dell’università sino al dottorato in Matematica, fra gli amori e la vita che passa, fra ironia e malinconia. Ma non solo. Pochi giorni fa proprio Chiara Valerio ha accettato di curare il programma generale per il festival “Tempo di Libri” fortemente voluto dall’AIE e contrapposto al Salone di Torino. E pochi giorni dopo lo scrittore barese e premio Strega Nicola Lagioia – anche lui proveniente dal mondo dell’editoria indipendente –  è stato nominato direttore del Salone torinese.  Continua a leggere “«La matematica è la scienza del tempo, fa i conti con le nostre attese». Intervista a Chiara Valerio”

La vita è uno…scherzetto. Domenico Starnone ritorna a Napoli

coverLo sguardo ingenuo e spietatamente sincero di un bambino può cambiare la realtà, può essere così forte da scombinare il mondo di un uomo e tutte le sue certezze? Ruota anche attorno a questa domanda “Scherzetto” (Einaudi, pp. 176 euro 17,50), il nuovo romanzo di Domenico Starnone, ambientato fra quattro mura, un balcone sospeso sul traffico di Napoli e un arco temporale di appena settantadue ore. Starnone (di cui si è scritto fin troppo nell’ambito dell’indagine da spy story per scovare la vera identità di Elena Ferrante, che sembrerebbe essere proprio Anita Raja, ovvero la moglie di Starnone) torna in libreria appena un anno dopo “Lacci” (Einaudi, 2015) con un romanzo in cui la terza età non è inquadrata con i teneri cliché da fiction tv ma con un protagonista arrabbiato, apparentemente incapace di scendere a patti con il trascorrere del tempo, con le bizze del corpo, con le debolezze più umane, con i propri fantasmi. Sono queste le riflessioni che accompagnano il protagonista, Daniele Mallarico, un famoso illustratore settantacinquenne che da anni ha lasciato il sud per trasferirsi a Milano. Da allora ha conosciuto il successo e ha conquistato la stima nel proprio ambiente ma attorno a sé ha lasciato decisamente poco. Almeno questo è il rimprovero con cui la figlia, Betta, lo pungola per fargli accettare di buon grado l’idea di tornare a Napoli per occuparsi per qualche giorno del nipotino Mario di quattro anni. Saranno loro due da soli, due perfetti sconosciuti con lo stesso sangue. Un’idea che repelle Daniele eppure finirà per accettarla velocemente, avendo colto una sofferta nota d’infelicità nella voce della figlia. Giunto nella vecchia casa di Napoli che si affaccia sul caos cittadino, Daniele verrà travolto delle accuse che Betta e suo marito Saverio si lanciano a vicenda, fra gelosie e ripicche che mescolano il comune ambiente di lavoro – un congresso universitario li condurrà entrambi a Cagliari lasciando il nonno con il nipotino – con la sfera erotica. Betta e Saverio sembrano ad un passo dalla rottura, cosa ne sarà adesso di Mario? Rimasti soli in una casa un tempo familiare e adesso popolata solo di ombre del passato, Daniele cercherà di rispettare la scadenza per illustrare un racconto di Henry James non a caso popolato di fantasmi e rimorsi. Ma non avrà fortuna. E come se non bastasse sarà proprio il nipote, ansioso di fare colpo, a infliggergli il colpo più duro da mandare giù. Daniele potrebbe ritirarsi ma ha bisogno del brivido della consegna, del rischio di sforare la consegna. Sarà proprio Mario – un bimbo affettuoso e compito tanto quanto sa essere permaloso e disubbidiente – a dirgli che le sue figure sono “brutte, troppo scure”. Da lì in poi qualcosa cambia e Starnone seguirà quest’uomo, divenuto nonno all’improvviso, affezionarsi malvolentieri ad un bambino di cui per quattro anni non si era mai curato. Una nuova famiglia felice può nascere all’improvviso e in modo inaspettato, fra quattro mura e in una città del passato? Del resto quando il passato bussa alla porta bisogna essere disposti anche ad accettare i suoi scherzetti.

FRANCESCO MUSOLINO®

FONTE: GAZZETTA DEL SUD, 16 OTTOBRE 2016

Dal Premio Strega a Ester Viola. Consigli di lettura sotto l’ombrellone.

Edoardo Albinati
Edoardo Albinati

Sarà il turno del Premio Strega che ha vinto con merito o di un appassionante graphic novel sulla cucina siciliana? O magari, sotto l’ombrellone leggeremo un bel thriller ambientato in Svezia o un giallo dedicato alla scomparsa di Ettore Majorana? Con sessantamila titoli pubblicati, scegliere un buon libro da portarsi in riva al mare (o sul divano, con l’aria condizionata) è sempre più arduo. La Gazzetta del Sud vi propone una prima puntata, dedicata ai libri per l’estate. E buona lettura! Continua a leggere “Dal Premio Strega a Ester Viola. Consigli di lettura sotto l’ombrellone.”

“Pinocchio è un cretino senza rimedio”. Emanuele Trevi racconta “Il Popolo di Legno”.

 

Emanuele Trevi
Emanuele Trevi

Una Calabria lontana da qualsivoglia realismo geografico è la assoluta protagonista de “Il popolo di legno” (Einaudi, pp.192 €18), il nuovo libro di Emanuele Trevi, scrittore e critico letterario romano, classe ’64. Si tratta di un libro amaro, centrato sulla convinzione che sia impossibile mutare il corso del proprio destino, per cui ogni azione compiuta cercando di innalzarsi, è destinata a fallire. Questo è il messaggio che il Topo – un ex prete dotato di mellifluo fascino – porta innanzi nella trasmissione radiofonica, “Le avventure di pinocchio il calabrese” in onda su una emittente locale. Il suo pubblico è ovviamente il popolo di legno, ovvero i calabresi, raccontati senza alcuna misericordia, né speranza di salvezza dalle umane miserie. Il Topo diventerà un idolo dell’etere, dando una nuova interpretazione politica alle gesta di Pinocchio – “un cretino senza rimedio” – come fosse un moderno Vangelo, in un romanzo dalla prosa cautamente cadenzata su cui incombe l’ombra del potere criminale imperante sul territorio calabrese, capace di decretare la vita o la morte una sconcertante, inconcepibile, naturalezza. Un libro scomodo, capace di fotografare la durezza di certi ambienti, inadatto ai buonisti che continuano a vagheggiare un Meridione favolistico, anni luce lontano dalla realtà dei fatti. Continua a leggere ““Pinocchio è un cretino senza rimedio”. Emanuele Trevi racconta “Il Popolo di Legno”.”