Irvine Welsh torna ad Edimburgo con “Godetevi la corsa”

6203035_383217Sul magazine “TuStyle” intervisto Irvine Welsh per la pubblicazione del suo nuovo romanzo, “Godetevi la corsa” (edito da Guanda).

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«Ho scelto l’italiano. Il mio rifugio». La scrittrice Premio Pulitzer, Jhumpa Lahiri, si racconta.

Jhumpa Lahiri
Jhumpa Lahiri

«Qui in Italia, dove mi trovo benissimo, mi sento imperfetta più che mai. Ogni giorno, mentre parlo, mentre scrivo in italiano, mi scontro con l’imperfezione. Più mi sento imperfetta, più mi sento viva». Dopo lo straordinario successo ottenuto con il suo libro d’esordio “L’interprete dei malanni” (Guanda editore, 2000, tr.it. Claudia Tarolo) con cui ha ottenuto il celebre Premio Pulitzer per la narrativa e il successo internazionale ottenuto con “L’omonimo” (Guanda editore, 2006, tr.it. Claudia Tarolo) – da cui è stato tratto anche il film di Mira Nair, “Il destino nel nome” – la scrittrice Jhumpa Lahiri torna in libreria con “In altre parole” (Guanda editore, pp.160 €14). Nata in Inghilterra da genitori bengalesi, Jhumpa Lahiri ha trascorso tutta l’adolescenza negli Stati Uniti ma in questo libro racconta la sua lunga storia d’amore con la lingua italiana, sbocciata vent’anni fa quando, appena laureata, compì il suo primo viaggio a Firenze; scattò subito la scintilla con la nostra lingua e una volta tornata a New York iniziò a studiarla. Continua a leggere “«Ho scelto l’italiano. Il mio rifugio». La scrittrice Premio Pulitzer, Jhumpa Lahiri, si racconta.”

#HoLettoCose – In Altre Parole (Jhumpa Lahiri – Guanda, 2015)

#HoLettoCose – In Altre Parole, Jhumpa Lahiri – Guanda, 2015

Togliamoci subito il dente. La mia compagna l’ha presa bene. Davanti allo schermo del mio iMac, ha letto le prime righe di #HoLettoCose

Ed ha sorriso.

“Bell’idea lanciare una nuova rubrica libri online” mi ha detto.

E poi, appena ho abbassato le difese, mi ha gelato:

“Ma quanto durerà?”.

Ma io faccio finta di nulla e mentre il progetto lettura noprofit @Stoleggendo sfiora quota diecimila followers, parto con la seconda puntata di #HoLettoCose: questa nuova rubrica libri scanzonata, non richiesta ed emotiva.

Lahiri_In altre paroleDiciamoci la verità, chi non vorrebbe avere Jhumpa Lahiri come insegnante di italiano?

Lo scorso anno la scrittrice nata a Londra e cresciuta fra l’India e gli States, ha raccontato a puntate su Internazionale, il suo viaggio di avvicinamento alla lingua

italiana avvenuto anche fra i ponti di Venezia e la magnificenza di Roma che è raccontato (con l’aggiunta del bel racconto finale “Penombra”) nel libro “In Altre Parole” (Guanda editore, pp.156 €14). Sì avete letto bene, Jhumpa Lahiri pur potendo scrivere in inglese – o in bengalese – ha deciso di scrivere in italiano. Non è la prima scrittrice a farlo ma onestamente c’è di che essere orgogliosi se la vincitrice del Premio Pulitzer alla narrativa nel 2000 ha fatto questa scelta, no? Continua a leggere “#HoLettoCose – In Altre Parole (Jhumpa Lahiri – Guanda, 2015)”

«Con “Funny Girl”, Nick Hornby, racconta la storia di una donna che ha rivoluzionato la tv». Intervista esclusiva alla sua traduttrice italiana, Silvia Piraccini.

Nick Hornby
Nick Hornby

Finalmente, anzi, finally! Attesissimo, con “Funny Girl”, lo scrittore britannico Nick Hornby torna in libreria (pubblicato da Guanda, pp. 373) con un romanzo sui dorati anni ’60 con la consueta, elegante, ironia e uno sguardo nostalgicamente vivace, sempre attento al mutare dei costumi, sottolineando alcune idiosincrasie sul mondo dello showbiz. Protagonista assoluta è Sophie Straw che, nelle primissime pagine rifiuta la corona di Miss Blackpool per tuffarsi nella Swinging London, seguendo le orme della sua eroina, l’attrice comica Lucille Ball. Hornby (dopo i grandi successi con “Alta Fedeltà”, “Non Buttiamoci Giù” e “Febbre a 90°”) tesse con la consueta cura per il linguaggio e il ritmo, un viaggio nel tempo negli anni in cui la televisione stava per essere rivoluzionata profondamente, narrando la nascita della commedia “Barbara (e Jim)” per la BBC, destinata a creare scalpore per il linguaggio e i temi trattati. Ma soprattutto per il punto di vista femminile. Accanto a Sophie, Hornby con un supporto di accurate ricerche, ha posto diversi personaggi che si contenderanno in pagina l’attenzione del lettore: gli sceneggiatori Tony e Bill, Dennis il produttore e infine, Clive, alla cui bellezza corrisponde un ego spropositato. “Funny Girl” è il racconto di una donna che decide di non stare alle regole. E scegliendo di scegliere la vita che si merita, crea una vera rivoluzione nei costumi britannici. In questa intervista esclusiva, Silvia Piraccini – la traduttrice italiana di Nick Hornby – svela i punti di forza di “Funny Girl”, racconta la prosa ritmata del romanziere britannico e i segreti del suo successo mondiale. Continua a leggere “«Con “Funny Girl”, Nick Hornby, racconta la storia di una donna che ha rivoluzionato la tv». Intervista esclusiva alla sua traduttrice italiana, Silvia Piraccini.”

«Un uomo, un voto. Da questa consapevolezza partono tutti i cambiamenti». Luis Sepúlveda a Taormina racconta le sue battaglie.

Luis Sepúlveda
Luis Sepúlveda

Seduto nel giardino all’aperto dell’Hotel San Domenico di Taormina, Luis Sepúlveda fuma una sigaretta fatta a mano e parla di letteratura, con passione. E’ la star della quarta edizione del TaoBuk festival – kermesse letteraria presieduta da Antonella Ferrara che si concluderà il prossimo venerdì 26 – e ascoltandolo parlare si ha la netta sensazione che sia una di quelle persone che merita il grande successo ottenuto. Quasi sessantacinquenne (li compirà il prossimo 4 ottobre) gli occhi di questo pluripremiato e amatissimo scrittore cileno, emanano una grande serenità quando confessa di non aver mai coltivato l’odio per i suoi aguzzini, nonostante abbia passato più di due anni e mezzo in una minuscola cella a seguito del colpo di stato militare che, nel 1973, depose l’allora presidente cileno, Salvator Allende. Da allora la vita di Sepúlveda è stata incentrata all’attivismo civile – al fianco dell’Unesco e Greenpeace – e dopo anni da cronista e inviato speciale in Africa e Sud America, nel 1989 cominciò a scrivere narrativa. Con enorme successo. Ospite a Taormina per ritirare il TaoBuk Award, il legame di Sepúlveda con la Sicilia è forte e radicato nel tempo – nel 1999 ritirò ad Agrigento l’Efebo d’Oro e questa è la sua quarta visita sull’isola – e la sua passione per la scrittura è sempre forte: «ho scritto una nuova fiaba, parlerà di un cane molto speciale e un libro di racconti. Ed entro l’anno spero di terminare un nuovo romanzo».

Lei sembra perfettamente a suo agio in Sicilia…

«Sì, questa terra è parte della mia geografia sentimentale. E’ un luogo così diverso dal resto d’Italia, al confine con l’Europa, qui ci si sente veramente nel sud del mondo.

Giuseppe Tomasi di Lampedusa e Camilleri rappresentano il suo legame narrativo invece.

«Quando lessi la definizione della malinconia di Tomasi di Lampedusa, la felicità dell’essere triste, mi colpì ma io non volevo essere un uomo melanconico. Camilleri è un grande maestro, un vero amico, capace di scrivere in un modo che riecheggia lo stile classico ma al tempo stesso è modernissimo. Mi colpisce sempre il trattamento dei suoi personaggi, unico nella letteratura contemporanea. Camilleri è uno scrittore impressionista, capace di dire molto con poche parole». Continua a leggere “«Un uomo, un voto. Da questa consapevolezza partono tutti i cambiamenti». Luis Sepúlveda a Taormina racconta le sue battaglie.”