Il giornalista Piero Melati: “oggi il movimento dell’antimafia è all’anno zero”.

Piero Melati
Piero Melati

Cade oggi, in un clima infuocato, il ventitreesimo anniversario della strage di via d’Amelio a Palermo. Il 19 luglio 1992 vennero uccisi da un’autobomba imbottita di tritolo, il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Dopo le dimissioni da assessore alla sanità di Lucia Borsellino – primogenita di Paolo e Agnese – sono giunte le intercettazioni telefoniche – vere o presunte – fra il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta e il chirurgo Matteo Tutino, ad esacerbare il clima di sospetto di possibili collusioni ancora in atto fra stato e mafia. La Gazzetta del Sud ha intervistato il giornalista palermitano Piero Melati – oggi vice caporedattore del “Venerdì” di Repubblica – che seguì per “L’Ora” di Palermo le guerre di mafia e il primo maxiprocesso a Cosa Nostra. Melati, in “Vivi da morire” (Bompiani, pp.320 €16) racconta – con il giornalista palermitano Francesco Vitale – vicende di mafia e sangue, donando coraggiosamente “voce” ad eroi civili come il giornalista Matteo Rostagno, lo scrittore Leonardo Sciascia, il poliziotto Ninni Cassarà e i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Un libro – presentato alla kermesse letteraria palermitana “Una Marina di Libri” – in cui gli autori sussurrano suggestioni che colpiscono in pieno il lettore poiché fanno riferimento a fonti e documenti reali spesso poco noti o dimenticati. Un libro ricco di porte socchiuse, di domande senza risposta che oscilla fra il romanzo e il saggio; dalle tre guerre di mafia alle numerosissime coincidenze nella storia insanguinata della Sicilia sino al Castello Utveggio e lo stadio cittadino, teatro della morte dimenticata di cinque operai da cui si apre la narrazione di questo libro ambientato a Palermo, città metafora della condizione umana. Continua a leggere “Il giornalista Piero Melati: “oggi il movimento dell’antimafia è all’anno zero”.”

Andrea Camilleri svela: «Montalbano non morirà mai. Ma un giorno finirà».

Andrea Camilleri
Andrea Camilleri

Andrea Camilleri sarà la punta di diamante della fiera dell’editoria “Una Marina di Libri” che partirà oggi a Palermo – presso la Galleria d’Arte Moderna – dando spazio e visibilità sino a domenica 7 giugno, a ben quarantanove case editrici indipendenti. Saranno numerosi i laboratori, i workshop e gli incontri in programma che richiameranno in Sicilia – secondo i dati Istat, nel 2014 il 71,8% dei siciliani non ha letto un libro – grandi nomi della narrativa italiana: da Francesco Piccolo ad Alessandro Robecchi, da Piero Melati a Michela Murgia, da Vincenzo Pirrotta a Giorgio Fontana e Gian Mauro Costa. Continua a leggere “Andrea Camilleri svela: «Montalbano non morirà mai. Ma un giorno finirà».”

«Sono convinto che le persone che sanno morire possono insegnarci come vivere». Alessandro D’Avenia racconta Padre Pino Puglisi

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Alessandro D’Avenia

«Sono sempre stato un appassionato della storia della mafia e quando ho letto che il killer Salvatore Grigoli, uno dei criminali mafiosi più efferati, avesse perso il sonno per il sorriso di Don Pino Puglisi, ho capito che dovevo scrivere questo libro». Alessandro D’Avenia oltre ad essere uno scrittore di successo (autore di “Bianca come il latte, rossa come il sangue”, trasposto cinematograficamente con successo per la regia di Giacomo Campiotti) è uno dei professori più amati d’Italia. Sul suo blog, Prof2.0, ogni giorno si confronta e si racconta con quel giovane pubblico che trova in lui, nella sua voce e nel suo modo di raccontare, un punto saldo negli anni spesso turbolenti dell’adolescenza. D’Avenia, palermitano di nascita classe 1977, oggi insegna lettere in un liceo milanese mettendo in pratica quotidianamente gli insegnamenti di una figura speciale che ha cambiato davvero la sua vita e quella di una generazione: Don Pino Puglisi. Assassinato brutalmente dalla mafia, Don Pino Puglisi (affettuosamente 3P per i suoi alunni) e il suo sorriso misericordioso, sono assurti a simbolo di una lotta fattiva contro la mafia e i suoi insegnamenti sono al centro di “Ciò che inferno non è” (Mondadori, pp. 300 €19), il nuovo romanzo di D’Avenia (che verrà presentato sabato 8 novembre a Palermo ai Cantieri della Zisa con il presidente del Senato, Pietro Grasso e la giornalista Adriana Falsone). Nel romanzo D’Avenia fa perno sulla figura di Federico – studente del liceo classico Vittorio Emanuele II nella Palermo del 1993 – un ragazzo pieno di dubbi e domande che trova nel suo insegnante di religione, 3P, uno spiraglio e una guida per riscoprire la sua Palermo ripartendo proprio dai casermoni di Brancaccio mentre sullo sfondo, la città combatte la lotta impari fra bene e male, fra legalità e mafia. Continua a leggere “«Sono convinto che le persone che sanno morire possono insegnarci come vivere». Alessandro D’Avenia racconta Padre Pino Puglisi”

@Stoleggendo cresce. Da Formia a Palermo, un tweet alla volta.

nextUn progetto è davvero condiviso quando ci si affida l’un l’altro.
La lettura, lo dico da quando è nato @Stoleggendo, è un virus dolce da cui lasciarsi contagiare, un tweet alla volta.

E tutti voi giornalisti, scrittori, editor e librai che ci mettete il cuore e l’entusiasmo per partecipare al progetto lettura noprofit che ho creato, siete voi a farmi sentire speciale e il merito è tutto vostro, nostro.
Torno adesso da Formia, dal Formia festival #900 in cui ho parlato di poesia davanti ad una sala piena e attenta con al mio fianco ospiti e amici che hanno scritto libri, conducono programmi radiofonici e organizzano festival nazionali, scrivono poesie e girano il mondo declamandole, traducono libri di successo e ne scrivono su riviste importanti, curano con amore i libri che usciranno presto nelle librerie. Ed io, in mezzo a loro, fra Gaja Cenciarelli, Leonardo Luccone, Stefano Piedimonte, Rosa Polacco, Rossella Tempesta e Nadia Terranova a parlare di poesia e di Grande Guerra, tutti insieme sotto l’ombrello di @Stoleggendo. Ed è stato speciale. Continua a leggere “@Stoleggendo cresce. Da Formia a Palermo, un tweet alla volta.”

«La Sicilia, un giorno, sarà un posto bellissimo». Corrado Fortuna racconta il suo esordio da romanziere

Corrado Fortuna
Corrado Fortuna

Fra le pagine di “Un giorno sarai un posto bellissimo” (Baldini & Castoldi, pp.208, €14,50) trasuda l’urgenza di capire, di tracciare un segno rosso che, partendo dalle stragi di Capaci e via D’Amelio, ci conduca fuori, svelando verità dolorose ancorché taciute. Il bel romanzo d’esordio di Corrado Fortuna sa essere duro, verso la Sicilia e i palermitani – colpevoli spesso di non voler vedere, di non saper cambiare – e al tempo stesso misericordioso nei confronti di una terra bellissima, eppure martoriata, abbandonata alle brutture dell’uomo. Corrado Fortuna – nato a Palermo, nel 1978 – ha esordito al cinema come protagonista di “My name is Tanino” (diretto da Paolo Virzì) per poi essere il protagonista di “Perduto amor”, diretto da Franco Battiato, vincendo il premio Guglielmo Biraghi nel 2004. Negli anni è stato diretto dal messinese Christian Bisceglia (Agente matrimoniale, 2005), da Giuseppe Tornatore (Baaria, 2009) e infine da Woody Allen (“To Rome with love”, 2013). Il suo esordio come romanziere narra la storia di una lunga amicizia, quella fra l’introverso Arturo e lo strafottente Lorenzo, che sboccia sui banchi di scuola nella Palermo del 1983 per giungere sino ai giorni nostri. Peccato che Lorenzo sia figlio di un boss e che al suo matrimonio sarà presente anche Giulio Andreotti. Dalla ricerca di un prezioso regalo di nozze, un prezioso vassoio d’argento che proverebbe la Trattativa Stato-Mafia, si dipana un libro pungente, che alterna fatti processuali a mera finzione, un giallo in cui, come scrisse Calvino a Sciascia, il colpevole è già noto a tutti. Corrado tornerà al cinema a novembre con “Scusate che esisto!” al fianco di Paola Cortellesi e Raoul Bova, diretto da Riccardo Milani.

Un giorno sarai un posto bellissimo. Partiamo dal titolo?

«Nasce da una celebre frase di Paolo Borsellino, “la Sicilia un giorno sarà un posto bellissimo”. Peccato che non ci ha detto quando accadrà». Continua a leggere “«La Sicilia, un giorno, sarà un posto bellissimo». Corrado Fortuna racconta il suo esordio da romanziere”